Macron guida le tributi alle vittime degli attacchi di Charlie Hebdo

Tributi a Charlie Hebdo e alle vittime degli attacchi estremisti

I politici francesi hanno reso omaggio al personale di Charlie Hebdo e alle altre vittime degli attacchi estremisti del gennaio 2015, pochi giorni dopo che l’ultima edizione della settimanale satirica ha suscitato grande sdegno in Iran. Sabato, il Presidente francese Emmanuel Macron ha twittato i nomi di tutte le 17 vittime degli attacchi avvenuti 8 anni fa nella capitale e nella sua area metropolitana, compresi i 12 uccisi negli uffici della rivista. “Non vi dimenticheremo mai”, ha scritto, accompagnando il messaggio con un disegno del noto cartoonista francese Plantu. Anche il Primo Ministro Elisabeth Borne ha ricordato l’anniversario degli attacchi che hanno coinvolto anche l’assedio letale a un supermercato kosher. “Di fronte al terrorismo islamista la Repubblica resta in piedi”, ha twittato. “Per le loro famiglie, per i nostri valori, per la nostra libertà: non dimentichiamo”. La Ministra della Cultura Rima Abdul Malak ha twittato: “La satira, la mancanza di reverenza, la tradizione repubblicana dei cartoni giornalistici sono intrinseche alla nostra democrazia. Continueremo a difenderle”.

I tributi arrivano pochi giorni dopo che Teheran ha reagito furiosamente alle vignette che ridicolizzavano la leadership iraniana nell’ultimo numero di Charlie Hebdo uscito mercoledì. La rivista aveva invitato i cartoonist a rappresentare il Supremo Leader iraniano Ayatollah Ali Khamenei nel contesto delle continue manifestazioni contro il regime teocratico, in particolare quelle delle donne. La copertina grafica cercava di evidenziare la lotta per i diritti delle donne, mentre altre erano esplicite e offensive nei confronti del signor Khamenei e dei suoi colleghi clerici. Moltissimi cartoni si riferivano all’uso della pena capitale da parte delle autorità come strumento per reprimere le proteste.

In risposta, l’Iran ha convocato l’ambasciatore francese e ha chiesto al governo di far rendere conto “gli autori di tale odio”. Giovedì ha detto che stava chiudendo l’Istituto francese di ricerca a Teheran. “La Francia non ha alcun diritto di insultare le sacralità di altri paesi e nazioni musulmane sotto pretesto della libertà di espressione”, ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri Nasser Kanani.

Sabato a Parigi, il Ministro dell’Interno Gerard Darmanin e la sindaca Anne Hidalgo erano tra i politici presenti alla cerimonia presso gli ex uffici di Charlie Hebdo nel 11° arrondissement della città.


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