L’Iran imprigiona uno chef di celebrità che ha pubblicato un video di cotolette in occasione del anniversario di Suleimani

Arresto di un Influencer: Il Caso di Navab Ebrahimi

I gruppi per i diritti umani e i sostenitori hanno affermato giovedì che l’Iran ha trattenuto un rinomato chef e influencer conosciuto per i suoi video di promozione della cucina persiana, nell’ambito del suo crackdown sulle proteste in tutto il paese. Navab Ebrahimi è stato arrestato a Teheran mercoledì e portato nel carcere di Evin della città, secondo quanto riferito dall’Agenzia per l’attivista dei diritti umani. Non è stata fornita alcuna ragione per l’arresto di Ebrahimi, che conta circa 2,7 milioni di follower su Instagram dove pubblica video ben prodotti che mostrano come preparare piatti classici persiani. Ma gli utenti dei social media hanno detto che l’arresto del chef è coinciso con la pubblicazione di un video su come preparare polpette persiane il giorno in cui le autorità iraniane hanno osservato il terzo anniversario dell’uccisione del comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie islamiche Qassem Soleimani da parte degli Stati Uniti. Alcuni iraniani oppositori al regime hanno preso l’abitudine di pubblicare immagini di polpette l’anniversario della morte di Gen Soleimani, in riferimento alla maniera in cui è stato ucciso in un attacco con drone degli Stati Uniti in Iraq.

“Chef e influencer Navab Ebrahimi è stato arrestato a Teheran. Gli utenti dei social media speculano che il suo arresto abbia avuto qualcosa a che fare con la sua storia su Instagram” riguardo alle polpette, ha detto il Centro per i Diritti Umani in Iran con sede a New York. Nik Yousefi, un fotografo e regista iraniano arrestato nel mese di ottobre nell’ambito del crack down e successivamente rilasciato, ha anche scritto su Twitter che Mr Ebrahimi era stato arrestato e il suo caffè a Teheran, Noj, chiuso. Il account Instagram di Mr Ebrahimi non è più accessibile.

Mentre le autorità iraniane organizzavano eventi commemorativi mercoledì per piangere la morte di Suleimani, i suoi oppositori hanno condiviso immagini di persone appiccando il fuoco alle sue immagini sulle bandiere. Secondo le Nazioni Unite, l’Iran ha arrestato almeno 14.000 persone nell’onda di proteste scatenata dalla morte in custodia il 16 settembre di Mahsa Amini, 22 anni, una donna curda iraniana arrestata per presuntamente aver violato la rigida normativa iraniana sull’abbigliamento femminile. Giornalisti notevoli, regista, avvocati ed attivisti son stati arrestati. Alcuni son stati rilasciati su cauzione, tra cui l’attrice Taraneh Alidoosti, ma altri rimangono in carcere.


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