Le poste in gioco sono alte mentre gli investigatori dell’UE progettano un viaggio a Beirut per il caso Salameh.

Investigazione europea nel Libano: la visita della delegazione

Una delegazione di investigatori europei è programmata per visitare il Libano questo mese come parte di un’indagine sulla corruzione nei confronti del governatore della banca centrale in difficoltà, Riad Salameh. Sarà la prima volta che una visita congiunta ha luogo in Libano, un significativo passo avanti nell’indagine transfrontaliera e con alte aspettative in termini di cooperazione tra le giurisdizioni libanesi e straniere.
Almeno sei paesi europei stanno indagando su Riad Salameh e la sua corte per l’accusa di appropriazione indebita di oltre 330 milioni di dollari dalla Banque du Liban (BDL) attraverso un contratto assegnato alla società del fratello Raja, Forry Associates (Forry). BDL ha indirizzato Forry a vendere i suoi prodotti finanziari (certificati di deposito, Eurobonds e buoni del tesoro) sotto un contratto di intermediazione firmato nel 2002 da Riad Salameh. Ma gli ispettori sospettano che Forry, che è registrato alle Isole Vergini, sia una società fittizia creata solo per incanalare fondi sottratti illecitamente, essenzialmente verso l’Europa, dove il governatore e la sua corte possiedono beni immobili per milioni di dollari. Entrambi i fratelli si dicono innocenti.
I tribunali europei hanno istituito un team investigativo internazionale per scambiare informazioni perché il caso coinvolge un complesso insieme di aziende e transazioni in più paesi. La delegazione europea, che comprende funzionari giudiziali e investigatori da Lussemburgo, Francia e Germania, fa parte di questo sforzo congiunto. Secondo due fonti informate, la delegazione vuole sentire circa 20 persone legate al caso Salameh ed entrare in possesso dei documenti pertinenti.
A marzo, l’indagine congiunta ha portato le autorità della Francia, della Germania e del Lussemburgo a bloccare attività del valore di 120 milioni di euro appartenenti a Mr Salameh e alla sua corte in diversi paesi. Rappresentanti del Ufficio del Procuratore Nazionale Finanziario della Francia e del Procuratore Pubblico a Monaco hanno dichiarato che non desiderano commentare la questione a causa delle indagini in corso. Il portavoce dell’autorità giudiziale del Lussemburgo non ha risposto alle richieste di commento.
Il viaggio ha suscitato preoccupazione per un potenziale violazione della sovranità libanese. Il quotidiano libanese Al Akhbar ha espresso questa posizione in un articolo la scorsa settimana affermando “gli europei hanno intrapreso una nuova fase nell’esercitare un controllo diretto sulle istituzioni costituzionali libanes”. Ma sembra che la giurisdizione libanese manterrà piena autorità su tutto il processo. “Non c’è alcun pregiudizio per la sovranità del Libano”, ha detto al The National il procuratore capo libanese Ghassan Oueidat.


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