Iran imprigiona quattro sospettati di aver incitato le proteste

Persone Condannate in Iran per Incitare Proteste

Domenica, l’Iran ha condannato quattro persone a pene detentive per aver esortato pubblicamente a partecipare alle proteste che hanno scosso il regime negli ultimi mesi e che hanno incoraggiato la formazione di scioperi. Si tratta della prima volta che Teheran ha inviato persone in carcere per aver incitato agli scioperi dall’inizio del movimento di protesta nazionale nel settembre 2020, seguito alla morte di Mahsa Amini, una donna kurda-iraniana di 22 anni, detenuta dalla morale della polizia per apparentemente aver violato il rigido codice di abbigliamento femminile del paese.

Ribellioni e Scioperi

Le rivolte hanno posto la più grande minaccia ai leader del regime da quando l’Iran è diventato una teocrazia dopo la rivoluzione del 1979. Un’ondata di scioperi ha colpito in seguito il settore dell’istruzione e la produzione di petrolio, gas e acciaio fondamentali per il paese. I tribunali rivoluzionari nella provincia di Hormozgan hanno inflitto pene da uno a dieci anni per i quattro condannati per “scontri alla sicurezza del paese” e per la distruzione dei finestrini delle automobili, secondo quanto riportato dal sito web Mizan della giustizia. Nessuno degli incarcerati è stato nominato. La giustizia ha accusato loro di aver chiamato gli autisti allo sciopero nella provincia costiera meridionale. Secondo gli analisti, la dura repressione della sicurezza da parte del governo ha contribuito a diffondere rabbia nei confronti del governo, inizialmente diffusa nelle università e nella comunità curda per poi estendersi a un ampio spettro di iraniani preoccupati dalle condizioni economiche in deterioramento.

Esecuzioni ed Arresti

Una ragazza di 15 anni è stata uccisa ad ottobre in un raid sulla sua scuola, come confermato dall’Unione degli insegnanti iraniani che ha chiesto alle forze dell’ordine di smettere di uccidere “prigionieri innocenti”. Secondo Human Rights Activists in Iran, almeno 517 manifestanti sono stati uccisi e oltre 19200 persone arrestate dall’inizio delle proteste. Quattro persone sono state giustiziate per aver partecipato alle proteste, condannate a morte durante sentenze emesse a porte chiuse regolarmente considerate processi farsa. Le autorità hanno accusato tutti loro di aver ucciso o ferito membri delle forze di sicurezza che hanno risposto brutalmente alle proteste.


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