Facebook, Instagram permettono post citanti slogan “Morte a Khamenei”

Meta Oversight Board Overturns Decision to Remove “Death to Khamenei” Posts

La Meta Oversight Board ha annullato la decisione della società di rimuovere tutti i post su Facebook e Instagram che usavano lo slogan “morte a Khamenei” per criticare il leader iraniano, affermando che non violava una regola che vieta le minacce violente.

Board Urges Company to Develop Better Ways of Factoring Context into Content Policies

Il board, che è finanziato da Meta ma opera in modo indipendente, ha affermato in una sentenza che la frase viene spesso utilizzata per significare “abbasso Khamenei” riferendosi al leader supremo iraniano Ali Khamenei. Ha anche esortato l’azienda a sviluppare modi migliori per tenere conto di tale contesto nella sua politica sui contenuti e delineare chiaramente quando le minacce retoriche contro i capi di stato sono consentite.

Instagram Criticized for Deleting Posts Denouncing Authorities

L’organo indipendente, finanziato dall’azienda, ha indicato: “Nel contesto del post e nella più ampia situazione sociale, politica e linguistica in Iran, ‘marg bar Khamenei’ dovrebbe essere inteso come ‘abbasso’. Si tratta di uno slogan politico retorico, non di una credibile minaccia “. Instagram, il più popolare in Iran, è stato criticato per aver eliminato post che denunciavano le autorità. Le celebrità iraniane hanno criticato l’azienda lo scorso anno e hanno sollevato la possibilità che il team preposto alla supervisione della rete fosse stato hackerato dalle autorità iraniane.

Company Forced to Choose Between Mitigating Content and Defending Freedom of Expression

Secondo l’AFP, la Meta Oversight Board ha ritenuto che la mancata applicazione da parte di Facebook della libertà di espressione abbia fatto tacere il discorso politico mirato a proteggere i diritti delle donne. Meta è sempre stata costretta a scegliere tra mitigare i contenuti che potrebbero essere considerati violenti e difendere la libertà di espressione. L’azienda vieta i linguaggi che incitano alla “grave violenza”, ma cerca di evitare l’ingerenza limitando l’applicazione alle minacce credibili, lasciando un’ambiguità intorno a quando e come si applichi la regola. Dopo l’invasione della Russia dell’Ucraina lo scorso anno, ad esempio, Meta ha introdotto un’esenzione temporanea per consentire le richieste di morte al presidente russo Vladimir Putin, mirando a dare agli utenti della regione lo spazio per esprimere la propria rabbia per la guerra.


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