Cinque persone muoiono quando una barca di migranti affonda al largo della Tunisia

Affondata una barca con migranti al largo della Tunisia, 5 morti e altrettanti dispersi

Cinque migranti provenienti dal sub-Sahara sono affogati e altri cinque sono ancora dispersi dopo che la loro imbarcazione è affondata al largo della Tunisia, in rotta verso l’Europa. Lo ha reso noto sabato il procuratore distrettuale della città portuale di Sfax, Faouzi Masmoudi. Circa venti persone sono state salvate dalla Guardia Costiera tunisina. Delle barche stanno setacciando il mare di Sfax alla ricerca di eventuali superstiti.

Parte del litorale tunisino si trova a meno di 150 chilometri dall’isola italiana di Lampedusa, rendendolo un punto di partenza preferito per i migranti pronti a intraprendere il pericoloso viaggio sul mare. Secondo i dati forniti dal FTDES, gruppo che monitora le questioni relative alla migrazione, nel periodo compreso tra gennaio e settembre dello scorso anno più di 23.500 persone di varie nazionalità sono state intercettate al largo della Tunisia.

La Guardia Costiera è sotto pressione per frenare i flussi migratori ma non ha i mezzi per farlo, secondo le autorità tunisine. La rotta del Mediterraneo centrale include anche imbarcazioni che partono dalla Libia vicina ed è un modo molto pericoloso per raggiungere il Sud Europa, dove Grecia, Italia e Malta fanno tutte parte dell’Unione Europea. Ogni anno migliaia di persone in fuga da conflitti e povertà in Africa, Asia ed Est Europa tentano di entrare nell’UE attraverso la Grecia. La maggior parte intraprende il breve ma pericoloso viaggio dalle coste turche alle vicine isole greche su infradito gonfiabili spesso non adatte al mare.

Altri optano invece per tentare di aggirare la Grecia su barche o yacht sovraffollati diretti in Italia. Circa 100.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo fino alle coste italiane nel 2022, anno in cui il paese ha anche eletto come primo ministro Giorgia Meloni, leader del partito estremista di destra e che ha posto la lotta all’immigrazione come una priorità fondamentale del suo programma politico e sta cercando di ridurre il numero di persone che arrivano in Italia.


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